lunedì 24 marzo 2025

INCONTRI Donne Salentine (Universo Salento a cura di Angelo Sconosciuto e Istituto culturale Storia e Territorio) di Maria Grazia Presicce

 Cosa significa raccontare? I fatti, le persone, i brevi tratti della memoria, tutte le grandi e piccole cose che agitano il mondo, possono stare in una pagina formato A4. Insomma, le vicende su cui si orienta lo sguardo, attraverso il racconto assumono una forma di protagonismo. Quelle “vicende” diventano storie che escono fuori dal silenzio, per l'appunto dicono che qualcuno, in una certa situazione, era lì; dicono come sono andati i fatti, quali erano i costumi a quel tempo, cosa piaceva ea chi e poi com'erano i luoghi, i paesaggi, le persone. Il racconto, inoltre, anche ad insaputa dell'autore, delinea una mappatura, una sorta di cartina geografica in cui il territorio si intreccia con le emozioni dei protagonisti, con le loro vicende umane. Si sviluppano così le storie raccontate da Maria Grazia Presicce in questo libro in cui gli “Incontri” costituiscono il motore primo della scrittura. Il titolo sembrerebbe portare ad una sorta di autobiografia, ma così non è! L'autrice è defilata. I pochi elementi che ricaviamo lungo il racconto non sono sufficienti a costruirne una biografia, sono solo occasionali informazioni, memorie di sé riferite qua e là che non hanno fine diaristico. Sono pretesti che servono per dire altro. E l'altro, o meglio “le altre“, sono figure femminili che con l'autrice hanno un legame a volte lieve, a volte profondo. (dall'introduzione di Marilena Cataldini)


Maria Grazia Presicce vive a Lecce. Ha conseguito la laurea in Scienze dei Beni culturali. Si occupa di ricerca sul territorio e tradizione. E' autrice di libri di Narrativa per l'infanzia adottati nelle scuole: “Sogno e risveglio di Lisa” Besa editore 1996 (Premio Omaggio a Pirandello 1998); “Crisalide”1998 (Premio Nabokov2012); Besa editore “Lu furone: il salvadanaio della memoria” Besa editore 2004; “San Giuseppe da Copertino: lu Santu lu striu” Besa editore 2005; “Labirinto: Salento e oltre” Besa editore 2009 (Premio Internaz. De finibus Terrae), “ Ce si mangia crai? Ha collaborato con diversi saggi alla rivista “Il delfino e la mezzaluna” Periodico della Fondazione Terra d'Otranto di M. Gaballo, “Arazzi e tessuti di casa Comi” in “Qui dove le ombre sono amiche: Comi cinquant'anni dopo (1968-2018) a cura di A. Laporta e M. Spedicato, Giorgiani Edit.. 2019. Ha pubblicato “L'arte della tessitura Nel Salento l'industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione" Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ricerca svolta all'interno dell'IBAM del CNR di Lecce
In copertina: Maria Grazia Presicce, L'IDRUSA, cartapesta terracotta, foglia di ficodindia lavorata su sasso.

L’invenzione della Selva di Bruce Bond

 Nell’Invenzione della Selva, Bruce Bond esplora l’universo della Natura come un regno spirituale, psicologico ed ecologico — un territorio che, a seconda delle nostre percezioni e dei nostri sentimenti, invoca ed evoca ordine, simbiosi, espansione e conservazione. Sebbene parlare di “inventare” la natura sembri un paradosso, il libro ambisce a riscattare la radice etimologica di “invenzione” come un “avventurarsi dentro”.


Traduzione a cura di Angela D'Ambra - collana Global Ink a cura di Angela D'Ambra
Edizione bilingue

Bruce Bond è autore di trentaquattro libri, fra cui i più recenti sono: Patmos (Juniper Prize, UMass, 2021), Behemoth (New Criterion Prize, 2021), Liberation of Dissonance (Schaffner Award for Literature in Music, Schaffner, 2022), Invention of the Wilderness (LSU, 2023). Oltre a questi, due libri di critica Immanent Distance (Università del Michigan, 2015) e Plurality and the Poetics of Self (Palgrave, 2019). Di prossima pubblicazione: Therapon (ispirato a Emmanuel Levinas e scritto in collaborazione con Dan Beachy-Quick, Edizioni Tupelo) e Vault (Richard Snyder Award, Ashland). Altri riconoscimenti includono il Crab Orchard Book Prize, l’Elixir Press Poetry Award, il Tampa Review Book Prize, il Lynda Hull Award, due premi TIL Best Book of Poetry, borse di studio della NEA e del Texas Institute for the Arts, e sette comparse in Best American Poetry. Attualmente, l’autore insegna part-time in veste di Professore emerito d’inglese presso l'Università del North Texas e suona jazz e chitarra classica nell’area di Dallas/Fort Worth


venerdì 21 febbraio 2025

LA MADRE DI EVA di Emilia Montevecchi

“Ed ora, tirata per un braccino, con la faccina assonnata e i capelli scompigliati, era stata messa in auto. Non le avevano nemmeno dato il tempo di un abbraccio, di affondare per l’ultima volta il nasino nell’incavo del collo dove lei sentiva il profumo di mamma. Come poteva pensare suo padre che lei sarebbe riuscita a fare a meno di quella donna?”


Emilia Montevecchi è nata a Santarcangelo di Romagna, ma da più di trent’anni vive a Mantova. Ha due figli, Francesca e Andrea, ed è nonna di due adorati nipotini, Lorenzo e Leonardo. Fa la maestra elementare e ama il suo lavoro stimolante e creativo. Ha già pubblicato un romanzo ‘‘Maria’’. Ama la lettura e, nel tempo libero, viaggia in camper in cerca di posti tranquilli dove leggere e rilassarsi. Emilia Montevecchi con l’inedito “La madre di Eva” ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: prima classificata, sezione narrativa, inedita al Premio internazionale di poesia e narrativa Europa in versi IX edizione (Como, 25 maggio 2024); “Premio Eccellenza” sezione narrativa, inedita. Premio letterario Sandomenichino (Marina di Massa, 7 settembre 2024); 4a classificata categoria inediti Switzerland Literary Prize (Lugano, 28 settembre 2024)



giovedì 20 febbraio 2025

Tutta colpa della patata storia di un tubero rivoluzionario di Antonio Ventura Coburgo De Gnon

Non è un libro di ricette! Sarebbe estremamente presuntuoso da parte mia. Alcune persone a me care, lamentano quasi sempre, di non avere dimestichezza con i fornelli. Trovano estremamente noiosi i tradizionali libri di ricette di cucina. Troppi ingredienti di difficile esecuzione. Un piccolo vademecum sulle patate? Vi domanderete per quale ragione abbia voluto scrivere un manuale di cucina sul tubero più usato nel Mondo. Ancora oggi sono convinto, che su questo godibilissimo tubero poco costoso, e senza esigenze nobiliari, si possa sempre inventare e reinterpretare qualche piatto che riemerge dai nostri ricordi o… 

(Antonio Ventura Coburgo De Gnon)


Illustrazioni di Elisabetta Venneri




lunedì 10 febbraio 2025

Il sogno avvelenato di Giuseppe Spedicato

 Il presente lavoro vuole essere un testo divulgativo, ha l’intento di invitare alla riflessione e soprattutto al dialogo sulle tematiche trattate. Dialogo inteso come condivisione nella ricerca della verità o almeno di frammenti di verità. Non tutte le opinioni riportate nel lavoro sono condivise dall’autore, le si ritiene però utili per comprendere il punto di vista altro, soprattutto quando il soggetto che racconta non subisce il condizionamento della comunità di appartenenza, quando è un saltatore di muri, come diceva il compianto Alexander Langer. (dalla premessa dell’autore)


Prefazione di Rita El Khayat
Introduzione di Maurizio Nocera

In copertina: La rinascita e l'infinito di Sofia Spedicato




mercoledì 29 gennaio 2025

TRA MENTE E CUORE: Quattro racconti di Valentina Terranova

 Cosa sarebbe dell’uomo e dell’umanità senza la speranza? È proprio il messaggio di speranza e di redenzione il fil rouge dei racconti contenuti in “Tra mente e cuore”. Tutti tratteniamo pensieri, ricordi, emozioni lungo uno spazio immaginario sospeso tra la mente e il cuore, la raccolta li mette a nudo svelando il desiderio di redenzione, di riscatto e di rinascita dei personaggi coinvolti, i quali risultano profondamente veri. I loro dubbi, timori e attese sono gli stessi di chi, attraverso la lettura, si immerge nelle loro vicende. Il percorso di ciascun protagonista non è mai solo esteriore ma scende nel profondo dell’anima alla ricerca del senso vero della vita, che poi è lo scopo, cosciente o meno, di ogni essere umano. A legare i racconti è anche la città in cui i personaggi si muovono e vivono le loro storie, Modica, città natale dell’autrice.


L’illustrazione in copertina è di Alice Cavallo


venerdì 10 gennaio 2025

ARCHITETTURA - LA BELLEZZA FUNZIONALE di Donato Di Poce

Il libro è un saggio storico-critico che contiene oltre al Manifesto della Bellezza Funzionale , una panoramica dei movimenti, idee e poetiche dell’Architettura Contemporanea, ritratti di alcuni maestri amati dall’autore, l’analisi di alcune opere iconiche di fama mondiale, illuminanti aforismi sull’Architettura, i bellissimi disegni e una postfazione dell’Architetto Alfredo Vacca che scrive tra l’altro: “…Da questo connubio stretto tra il poeta Di Poce e la passione per l’architettura nasce il suo saggio storico, una serie di domande cui tende a dare delle risposte, un percorso frammentato che, quasi a ricalcare le domande che Walter Benjamin si era poste per la poesia, si dipana su diversi sentieri tortuosi costellati di edifici icone e dei loro architetti-poeti, senza porsi alcun tipo di problema se tra le opere architettoniche richiamate ci fossero o meno delle relazioni e se il loro linguaggio prendesse riferimento dalle forme della letteratura architettonica...”.
Con la prefazione dell’Arch. Giovanni Fontana e la Postfazione dell’Arch. Alfredo Vacca

In copertina LA CASA DANZANTE “GINGER&FRED” DI PRAGA. Nata da un’idea di Frank O. Gehry e Vlado Milunić in un immagine realizzata dall’architetto Alfredo Vacca


lunedì 6 gennaio 2025

PROVA A MENTIRMI - OBSCURA n.04

Continua con successo il percorso editoriale della rivista edita da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Obscura diretta dal Dott. Mirco Turco che giunge al numero 4 (con un inserto a colori) dal titolo emblematico PROVA A MENTIRMI.

GLI AUTORI:
ABATELILLO ALESSANDRA, CAPOCCIA KATIAESPOSITO FRANCESCO PAOLO, MIGNANI VINCI ALICE, TRICARICO ELISA, TURCO ELGA, TURCO MIRCO


sabato 7 dicembre 2024

VOLEVO SCRIVERE UN POST, POI MI SONO DILUNGATA di di Anna Lena Polo

È un genere letterario, quello del memoir, oggigiorno molto frequentato dagli scrittori, e dunque benvoluto dall’editoria. Al di là della posizione che si voglia tenere sull’autofiction nel dibattito per addetti ai lavori, e in particolar modo la quota di finzione che si è disposti a riconoscere a questo “io che prende la parola”, è indubbio che in un libro di memorie personali il lettore è por tato ad attribuire al narrato il massimo grado di identificazione fra autore e narratore, fra fatti rievocati e verità storica, e questo indipendentemente da quanta verve compositiva l’autore abbia iniettato nell’Epos messo in scena. L’agile memoir che Anna Lena Polo ci consegna, di verve narrativa ne contiene moltissima da confinare spesso con la letterarietà, ed è questa caratteristica che lo differenzia da un qualsiasi libro di self-help o di testimonianza di una disavventura nella quale immedesimarsi.

Anna Lena Polo nasce a Nardó, in provincia di Lecce, città dove vive e lavora, l’11 luglio del 1968. Ha frequentato la facoltà di Filosofia dell’Università di Lecce. Insegna con entusiasmo nella Scuola Primaria da più di venticinque anni. La sua passione è inscenare le sue lezioni per guadagnarsi l’attenzione del suo piccolo pubblico. Ama leggere e scrivere. Questo memoir è il suo esordio narrativo.




INCONTRI Donne Salentine (Universo Salento a cura di Angelo Sconosciuto e Istituto culturale Storia e Territorio) di Maria Grazia Presicce

  Cosa significa raccontare? I fatti, le persone, i brevi tratti della memoria, tutte le grandi e piccole cose che agitano il mondo, possono...