Lecce, 5 Febbraio 2005 - Durante i lavori di ristrutturazione di un antico palazzo nel centro storico della città, vengono rinvenuti, nei sotterranei, i resti di una giovane donna sconosciuta. Il prezioso rosario che stringe tra le dita potrebbe forse rivelare la sua identità: l’iscrizione presente sulla medaglietta del monile rimanda all'Ancilla Domini, un collegio seicentesco poco distante dal quale, in una notte d’estate del 1938, due studentesse, Miranda D’Amelio e Celeste Barsi, erano svanite nel nulla insieme a Guido Alatri, il loro affascinante maestro di musica di origini ebraiche. Partendo da quell’austera struttura religiosa, Anna, una pronipote di Celeste, riuscirà, tra colpi di scena e incredibili rivelazioni, a far luce sulle ragioni che costrinsero i tre a fuggire, facendo emergere dagli abissi del passato una verità scomoda e inquietante che rimanda agli anni del secondo conflitto mondiale. In una sorta di vorticosa caccia al tesoro, Valentina Madonna fa muovere i protagonisti della propria nuova opera tra i vecchi vicoli della città barocca e lungo le coste frastagliate dello Jonio, tra le cui onde, come ammalianti sirene, sembrano ondeggiare sinuosamente amori e torbide passioni, menzogne e segreti, enigmi e messaggi in codice. Così come era stato per il suo primo romanzo, Capelvenere, l’autrice torna a raccontare in modo poetico il Salento, una terra magica e ricca di leggende, di nuovo teatro di eventi tanto tragici quanto romantici. Ed è su questo suggestivo e ideale palcoscenico che personaggi e vicende nati dalla sua fantasia s’intrecciano con eventi storici e luoghi realmente esistenti. Senza mai rinunciare agli elementi che caratterizzano le sue storie, ovvero la musica e il mare, la psicologia e il mistero, Valentina Madonna dà vita a un nuovo Mystery che s’ispira sfacciatamente alla produzione letteraria della sua scrittrice preferita, Agatha Christie.
venerdì 10 dicembre 2021
venerdì 3 dicembre 2021
Il viaggio: finestre italiane sull’India a cura di Urmila Chakraborty
Venti racconti intensi e partecipati di chi per ragioni di lavoro, ricerca o studio ha visitato la "galassia" India e ogni racconto è arricchito dai commenti e dalle osservazioni della curatrice Urmila Chakraborty.
Gli autori: Avana Amadei, Stefano Caldirola, Romina Campostrini, Giuseppe Carrieri, Giorgio d’Emilio, Alessandro Dell’Avvocata, Giovanni Di Bartolo, Isabella Labate, Manuela Lenardon, Paola Lorenzoni, Francesco Moscatelli, Emanuela Orlandini, Cristina Piotti, Emanuela Plano, Cristina Rodondi, Núria Sala Grau, Laura Sciotti, Federico Sanesi, Vittorio Tonon, Marged Flavia Trumper
QUESTO VOLUME CELEBRA 75 ANNI DELL'INDIPENDENZA INDIANA E 75 ANNI DI RAPPORTI DIPLOMATICI FRA ITALIA E INDIA
Urmila Chakraborty, nata a Kolkata, India, vive e lavora a Milano da oltre vent’anni. Urmila è scrittrice, traduttrice, mediatrice culturale e formatrice. Collabora con diverse Università in Italia e in India, in particolare è docente di Scienze della Mediazione Linguistica e Studi Interculturali presso l’Università degli Studi di Milano. È scrittrice a tutto tondo, avendo al suo attivo da scritti accademici a saggi, dal crowdsourcing alla ricerca e alla narrativa (creative nonfiction). Numerose le sue pubblicazioni in ambito dell’interazione interculturale, anche in collaborazione con varie istituzioni culturali. Da ricordare che nel 2002 ha fondato Englishour, che eroga servizi linguistici e culturali alle aziende.
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lunedì 29 novembre 2021
Iscariot di Rocco D’Anzi
Questa è la storia di Lorenzo Berthod, giovane regista giunto a un punto cruciale del suo percorso umano e artistico. Dopo aver vinto uno dei festival cinematografici più importanti del Paese, gli viene consegnata una lettera di convocazione da parte della Business Film Company, una casa di produzione tra le più rinomate al mondo. John McNamara, produttore senior, nonché il mandante della sua convocazione, sembra ammirare moltissimo il talento del ragazzo tanto da proporgli un contratto milionario per convincerlo ad accettare la regia del loro prossimo blockbuster. Il film si chiamerà ‘Iscariot’ e parlerà della crocifissione di Cristo, ma narrata questa volta dal punto di vista di Giuda Iscariota. Lorenzo, seppur con molte riserve, accetta la proposta e gli verranno presentati i membri principali della troupe, ovvero Melissa, Rocco, Leonardo e Antoine. Una scrittura densa e intensa quella di Rocco D’Anzi in un esordio che farà sicuramente discutere.
Rocco D’Anzi nasce a Novi Ligure il 7 Dicembre del 1992. Appassionato di scrittura fin dalla tenera età inizia ufficialmente il suo percorso creativo con un corso di sceneggiatura di sei mesi a Milano. Dopo essersi laureato all’Università degli studi di Torino continua il suo percorso di arricchimento culturale frequentando svariati master di sceneggiatura e la magistrale in Scienze della Comunicazione e Culture dei media. Nel 2020 arriva finalista alla sezione ‘ToFactory’ del Torino Film Festival grazie al corto utopistico ‘Garbage smile' e nel 2017 vince il ‘Mitreo Film Festival’ grazie al corto ‘The Dreamer’. Dal 2018 inizia a lavorare in veste di autore, sceneggiatore e regista per brand e produzioni importanti tra cui Sky Italia, OlzeTv, Universal Music Group e Virgin Records.
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giovedì 25 novembre 2021
Pelle e Ossa di Aleksandr Malinin
Aleksandr Malinin è nato nel 1991 a Joškar-Ola; attualmente vive a San Pietroburgo. Suoi versi sono pubblicati nei siti letterari “Polutona”, “Literratura”, “TextOnly”, “Novaja karta russkoj literatury”, nelle riviste “Vozduch”, “Nosorog”, “Paradigma”, “Kontekst”. Ha pubblicato le raccolte poetiche Legkij vzmach reki [Il lieve battito del fiume] (2016), Nevod [La rete a strascico] (2016). Ha partecipato al tredicesimo Festival dei nuovi poeti (San Pietroburgo 2018). Suoi versi sono apparsi in traduzione italiana nella rivista “Atelier”, nell'antologia Planetaria (Taut 2020), alla cui presentazione milanese è stato invitato (febbraio 2020). Conoscitore della lingua italiana, ha tradotto in russo alcuni poeti italiani contemporanei.
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domenica 7 novembre 2021
Subbuglio di Alessandra Peluso
C’è una tendenza nella poesia italiana che va avanti da sette secoli ed è un portato diretto dell’azione di Francesco Petrarca: il lessico dev’essere rarefatto, selezionato, deve escludere aspetti troppo realistici e diretti, non deve descrivere in modo diretto la realtà. Anche senza conoscere Petrarca (ma i Grandi lo conoscono bene), i nostri poeti non scrivono quasi mai la parola aereo, o ferro da stiro, o melanzana: le loro piante sono il viburno, l’edera, il gelsomino, non la gramigna, il melone, il pomodoro. Abbiamo fatto questa premessa perché Subbuglio, l’ultima raccolta di Alessandra Peluso, è come minimo una lettura sorprendente: riesce a tenere insieme la lezione formale di Petrarca con il punto di vista femminile sull’amore, inteso questa volta più come eros che come agape, aspetto già questo di grande originalità e di cui troviamo pochi precedenti nella poesia italiana. Riesce a sublimare, attraverso un linguaggio etereo e ricercatissimo, aspetti intimi. Suggerisce, non descrive. Inspira ed espira seguendo il ritmo binario della natura, che è quello delle maree. Quello della notte e del giorno. Quello della terra e del cielo. Quello del silenzio e del suono. Quello del battere e levare. Quello della sensualità. Quello della sessualità. (Marcello Aprile - Ordinario Linguistica italiana, Università del Salento)
Alessandra Peluso. Amante della libertà. Di ogni luogo. Delle anime. Collabora con l'Università del Salento (Bioetica, Filosofia politica, Storia della pedagogia) e con l’Università di Urbino Carlo Bo (Storia della filosofia, Filosofia della cultura). La prima raccolta di versi è “Canto d’Anima Amante” (2010), “Ritorno Sorgente” (2013), a cui è seguita “Sul Boxer del Nonno verso la Poesia” (2016).In copertina opera dell'artista Benedetta Longo
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E se l’aria di Milano di Katja Preobraženskaja a cura di Paolo Galvagni
Sembra che l’arte, secondo la Preobraženskaja, stia proprio qui: nella quotidianità, nell’immanente, nel modo in cui gli ‘ultimi’ approcciano il mondo ideale. Certo, il conflitto tra mondo ideale e reale è un motivo presente in letteratura e filosofia da millenni, inasprito dalla modernità con le sue rivoluzioni industriali e l’inarrestabile progresso tecnologico; ed è lecito chiedersi in cosa consista la specificità della Preobraženskaja in questa riflessione. Ebbene, secondo chi scrive è importante notare che la poetessa non cerca di risolvere il conflitto tra ideale e reale, ma tenta di sfruttarlo in chiave poetica; e questo doppio tentativo è espresso in una lingua semplice, accessibile, dinamica e quotidiana, ma non per questo sterile. I negozi di alimentari coesistono col mito, la contemplazione di un congelatore si rivela un’esperienza epifanica e po(i)etica, il fervore ella parola nasce da ciò che a prima vista sembra assolutamente insignificante. Si potrebbe a questo punto pensare che la poesia della Preobraženskaja non sia altro che un patchwork di referenze letterarie slegate dal cosiddetto ‘testo pietroburghese’, noto anche in Italia attraverso l’opera di Dostoevskij, Gogol’ e Belyj. Sarebbe insensato aspettarsi degli echi espliciti della tradizione classica nella poesia della Preobraženskaja. Eppure, ci si chiede, viziati dall’immagine stereotipata che in Italia non di rado si ha della Russia, dove sia la città di Pietroburgo in questo rizoma eterogeneo ma organico di testi, modelli e referenze. (dall’introduzione di Мanuel Ghilarducci)
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Mauro Rea: Icone Pop: (Dalle matrici dell’incompiuto alla Stanza di Arles) di Donato Di Poce
Appare evidente, dopo la pubblicazione del precedente libro di Critica d’Arte, ”Poetiche dell’Invisibile” e questa Monografia “Mauro Rea:Icone Pop (Dalle poetiche dell’incompiuto alla Stanza di Arles), come Donato Di Poce prediliga una poetica (dell’invisibile e dell’incompiuto), ed autori sperimentali, materici, astratti e surreali, e che hanno la particolarità di ruotare trasversalmente intorno al concetto di vedere l’invisibile, poetica tanto cara all’autore e che tra le sue origini dalle riflessioni di P. Klee e del filosofo Maurice Merleau –Ponty. (Il visibile e l’invisibile).LE ICONE POP DI MAURO REA A MILANO - “Il furore CreAttivo e sperimentale di Mauro Rea, non smette di stupire e di regalarci nuove sorprese e rivelAzioni, e questa raccolta di piccoli capolavori (perlopiù polimaterici su legno di circa 20x 40), vere e proprie “Icone POP” finalmente in mostra, ne sono la testimonianza. In realtà si tratta di sedimentazioni e accumulazioni carsiche che nel tempo Rea ha sapientemente elaborato e accumulato come un alfabeto iconico raccolto dalla strada(lattine di Coca Cola schiacciate e sapientemente e Duchampianamente decontestualizzate), per diventare matrice e logos di una rinascita materica ed estetica. Chiariamo subito che l’utilizzo del banale quotidiano che opera Rea non è da ricondurre alla serialità filosofica e concettuale dei Brillo Box di Warhol, semmai allo stordimento esistenziale di Baquiat e alle contaminazioni ludiche di Haring. E qui si evidenzia con forza e leggerezza, turbamento e grazia poetica, questo precoce maestro neo-futurista, neodada, neo-pop e patafisico che è Mauro Rea, con tutta la forza eversiva e sovversiva, lavica e incantatoria di un outsider che sceglie di rimanere libero e non inglobato dal sistema dell’Arte, come un ragazzo pasoliniano che ha attraversato tutti gli alfabeti dell’avanguardia, ma che rimane incantato dalla forza lavica della materia di Burri (plastiche bruciate), Mastroianni (cartoni polimaterici), Raushenberg (Assemblage oggettuale), Spoerri (etnosincretismi), Baj (eresia ludica e patafisica dei generali) - (Dal testo in catalogo della mostra Icone Pop, Milano, Galleria della Libreria Popolare di via Tadino, 2014 a cura di Donato Di Poce)
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SILENZI SCRITTI, SILENCIOS ESCRITOS - Aforismi /Aforismos. Antologia Bilingue Italiano-Spagnolo / Antología Bilingüe Italiano-Español a cura di Hiram Barrios e Donato Di Poce. Trad.Yolanda García Arenas
The Unknown: Lo Sconosciuto di Kieu Bich Hau
Kieu Bich Hau è nata nel 1972 nella provincia di Hung Yen, in Vietnam. Vice capo degli Affari Esteri dell’Associazione degli Scrittori del Vietnam. Direttrice editoriale di Vietnam Textile - Garment - Fashion Magazine. Ex vicedirettrice di Intellectual Magazine. Ora vive ad Hanoi, in Vietnam. E’ autrice di numerose pubblicazioni apprezzate a livello internazionale e vincitrice di prestigiosi premi letterari. “Sono versi che l’autrice dedica all’uomo che ama, lontano perché vive in un altro continente, ma la cui presenza è da lei avvertita grazie al ricordo dei momenti trascorsi insieme, momenti che la poesia fa rivivere in modo intenso, da cui emergono i vari e spesso contrastanti stati d’animo che accompagnano inevitabilmente l’amore, sentimento dalle molteplici sfaccettature” (Laura Garavaglia)
le Note della Cabala di Grazia Piscopo
"Il libro è interessante per la sua valenza umana, esistenziale e sociale. Si presta a una lettura scorrevole perché denota una carica emotiva, creativa che spinge l’autrice a ricercare e dimostrare con metodo scientifico (per eludere ogni pregiudizio), quanto sia nobile la mistica Cabala e quanto possa aiutare chi è “alla ricerca della Verità e della Luce”. La sua è un’operazione catartica; non serve per autocelebrarsi o per attirare l’attenzione mediatica ma, per aumentare la propria energia vitale con l’aiuto della musica, le frequenze, le vibrazioni e il ritmo. Grazia, con lo studio della Cabala sa che Tutto è collegato: corpo, mente e spirito sono ”piani compenetrati”. Prefazione Maestra Prof.ssa Anna Ciaccia
L’indifferenza del cinghiale: Poesie e visioni dalla quarantena di Pietro Berra
Guardo le cime dei noci // che si sfiorano sulla soglia di casa // come si guardano Dio e Adamo // sulla volta della Cappella Sistina«Versi come quelli di Pietro Berra, nati dalla quarantena, e destinati al futuro, come un fascio di luce purissima, riescono a squarciare le tenebre dell’indifferenza». Dall’introduzione di Stefano Donno. Foto e visioni di Mirna Ortiz Lopez
Visto con i tuoi occhi: (Storie di questo mondo) di Fabrizio Camilli
Una serie di episodi nel segno della trasgressione vissuti attraverso gli occhi dell'Autore che, trasferendosi ora nella protagonista ora nelle figure comprimarie, segna con passo indolente le diversità come fossero momenti di un tempo vissuto senza percepirne il trascorrere. La violenza sempre a latere di ogni decisione e mai come elemento da rifuggire. Il casuale come vero episodio integrante e giustificativo delle vicende che, a parte il colore intenso della circostanza, lasciano intravedere le debolezze dell'essere umano assurte a ruolo di protagoniste e mai condizionate dalla decisione consapevole dell'Autore. Una miscela di emergenze psicologiche filtrate dalla determinazione di chi decide di non decidere e di vivere emozioni in libertà, senza limiti di coscienza nè capacità di opporsi agli accadimenti. Un libro consigliato a chi ritiene possibile che un uomo ed una donna possano vivere senza pregiudizi ogni sensazione, nella consapevolezza che queste rappresentano il colore di una vita senza futuro. "Era li che si muoveva con gesti lenti e ripetuti intercalando con voce sommessa ogni forma di oscenità all'indirizzo della sua compagna di giochi. Rimasi ad osservare quello strano momento di confidenza, rapita ed attonita. Perché non aveva mai proposto a me quel gioco che lo faceva tanto divertire?"
Ragazzo di luna di Alexander Korotko
Korotko si riferisce alla demenza del tempo in modo trascendente, mentre l’intelligenza e la coscienza sono il frutto di uno sforzo che è necessario compiere: bisogna interrompere il sogno per potersi svegliare. Svegliarsi per poter incontrare il procuratore, il capo-redattore che incarna una forza distruttrice e al tempo stesso creatrice. Tuttavia, quando nulla dipende da te, hai paura. Ti si corregge, ti si dà un altro nome, ti si dà e ti si toglie il denaro, la posizione, la condizione e non rimane nulla all’infuori del sogno lunare, che sicuramente ti salva e allora nemmeno la morte di un vicino ti sconvolge più. Siamo davvero esseri umani? Cantiamo l’inno alla nobile follia dei temerari e ci logoriamo perché ci è stato cambiato il nome o è stato tolto un paragrafo al nostro testo. (dalla prefazione di Andreï Bitov)
Poetiche dell'Invisibile di Donato Di Poce
Rappresentare l’invisibile attraverso le arti figurative: la cosa parrebbe un controsenso, almeno da un punto di vista linguistico. Infatti, per definizione, l’artista è colui che descrive la realtà. E la raffigura in maniera visibile. Nel senso che, quello che noi possiamo vedere in un’opera, soprattutto quando si tratta di arti figurative, è qualcosa che cade sotto i sensi. La risposta dell’arte nella descrizione dell’invisibile è evidenziata, in maniera sicuramente molto esauriente, e in molti momenti suggestiva, nella poetica dell’invisibile scrutata con attenzione nei “Quaderni d’Arte del Bardo”, in particolare sui tre titoli: “Pittura dell’invisibile”, “Scultura dell’Invisibile” e “Fotografia dell’invisibile”, editi prima su Amazon/Kindle in formato e-book e ora riuniti in un unico testo cartaceo a cura di Donato Di Poce, editor Stefano Donno con il titolo Poetiche dell’Invisibile. Un’avvincente novità editoriale che in una fortunata e originale contaminazione di Poesia, Critica d’Arte e Fotografia, delinea e ci fa vedere nuovi orizzonti e visioni dell’Arte Contemporanea. In questi quaderni, divisi nelle principali arti figurative che conosciamo (pittura, scultura e fotografia), si cerca di seguire quel “filo dell’invisibile” che, in contrasto con quella che può essere un’apparenza, coinvolge diversi elementi delle arti figurative, a livelli differenti. Eppure, l’esperienza artistica è qualcosa che va molto oltre questo, e coinvolge una sensorialità che va oltre la sensorialità che noi possiamo approcciare direttamente.
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Magia e Mito: le origini: nuova edizione di Paride Pino , Mauro Camassa, Francesco Conte, Eliana Masulli (Prefazione)
La storia del pensiero filosofico presenta una serie di tematiche e problemi che ancora oggi debbono essere risolti e spesso nelle nostre più immediate vicinanze spazio/temporali, chi intraprende un percorso di tal genere viene invitato a leggere in modo acuto la realtà contemporanea, per formare e informare menti aperte e critiche. In sé la filosofia, é razionale come la scienza, e onnicomprensiva come la religione, cerca di fornire una spiegazione a tutto, ma procedendo sempre con il supporto e l’apporto analitico della mente e della ragione. E allora cosa è la filosofia? Se è vero che Essa si nutre di idee e il suo metodo investigativo appartiene alla sfera del razionale, vuol dire che essa indaga il Tutto secondo un metodo rigoroso e geometrico per dirla con il grande filosofo della ragione Renato Cartesio …. e non potrebbe essere diversamente. Ma esistono delle zone d’ombra del pensiero filosofico dalle origini sino al ‘900 che difficilmente vengono approfondite nei manuali di Storia della Filosofia, sia nelle scuole che nelle università, vuoi perché talvolta considerate eccessivamente “liberali” vuoi perché nella peggiore delle ipotesi ritenute non scientificamente analizzabili le rispettive ipotesi ed ermeneusi. La Storia della Filosofia Esoterica che spazia dalla magia, alla necromanzia per giungere a conoscenze ai limiti delle possibilità e delle comprensioni umane ora è finalmente realtà!
POESIA E ARTE ovvero l’Antologia di Europa in versi 2016 nuova edizione
Ecco l’Antologia dei poeti partecipanti e dei vincitori e finalisti al Premio Internazionale di Poesia Europa in Versi 2016 nuova edizione . L'antologia raccoglie le voci di alcuni tra i più autorevoli e significativi poeti italiani e stranieri che hanno partecipato alla sesta edizione del Festival Internazionale di poesia "Europa in versi" che dal 2011 si svolge a Como. Il tema dell'ultima edizione del Festival - che cambia ogni anno - è stato "Poesia e Arte". Questa antologia raccoglie le voci dei poeti italiani e stranieri di fama mondiale che hanno partecipato alla sesta edizione del Festival Internazionale di Poesia Europa in Versi che si svolge a Como. Organizzato dalla Casa della Poesia di Como, il Festival vede ogni anno la partecipazione di poeti provenienti da ogni parte del mondo oltre a personaggi della cultura, scrittori, critici, docenti universitari. Solo alcuni nomi: Maurizio Cucchi, Giuseppe Conte, Patrizia Valduga, Vivian Lamarque, Antonella Anedda, Ana Blandiana, Nuno Júdice, Ryszard Krynicki, Michael Harlow, e tra gli esponenti della cultura scientifica, Giulio Giorello e Edoardo Boncinelli. Durante il Festival è stato dedicato ampio spazio anche alla poesia dialettale, fondamentale per tutelare, mantenere vivo e valorizzare il patrimonio linguistico, culturale e di costume non solo del territorio lariano, ma anche delle varie regioni d’Italia. Tra gli altri hanno partecipato Franco Buffoni, Umberto Fiori, Michael Harlow (Nuova Zelanda), William Wolak (USA), Saeid Hooshangi (Iran), Milan Richter (Slovacchia), Nuno Júdice (Portogallo), Markus Hediger (Svizzera). L'antologia raccoglie anche le poesie dei vincitori e finalisti del Premio Internazionale di Poesia Europa in Versi, organizzato come il Festival da La Casa della Poesia di Como. Presidente di giuria il poeta Milo De Angelis.
giovedì 4 novembre 2021
Ho sbagliato tutto perché lo vedevo con i miei occhi di Elisa Longo
Dopo Buttate la poesia tra le gambe di una donna che passeggia l’autrice racconta l’amore, la vita e gli sbandamenti rovinosi causati dalla perdita di punti di riferimento. Una poetica che celebra i tentativi, le scelte, le rinunce, gli inciampi immancabili del quotidiano. La poetica di Elisa Longo “... è un guardarsi dentro come solo modo di vedere il reale fuori.” Così scrive Enrico Marià nella prefazione. «I miei tentativi amorosi sono passati dal realismo estremo a scorpacciate di fantasia, ho iniziato a chiedermi se vediamo tutto e solo con gli occhi.»
Poesie di Maurizio Leo
“Ma d’imprese Maurizio Leo sa qualcosa. D’imprese culturali a tutto tondo, dall’albata degli anni ottanta a tutt’oggi, ne ha compiute tante: dalla scrittura (cronaca, prosa, poesia) all’editoria (preziose pubblicazioni a tiratura limitata), dai reading (nei pub e nei luoghi più disparati) all’ideazione (traversando tutti i passaggi sino alla “confezione” e distribuzione) di una rivista (Il Bardo) tutt’oggi (nonostante tutto e tutti) attiva a destare (prima) e mantenere viva (adesso) l’attenzione sul territorio… Imprese per la cui realizzazione c’è voluta un’immane fatica, con spendita di tempo e sacrifici personali, spesso sul punto di ritrovarsi da solo, che soltanto un’indomabile passione ha potuto sostenere.” (Vito Antonio Conte)
Poesie di Eliana Forcignanò
La poesia di Eliana Forcignanò è attraversata da un concerto di voci differenti che s’intersecano in un equilibrio armonico, oppure si puntellano a vicenda in un controcanto che dà al lettore un senso di vertiginosa precarietà, rispecchiando, in questo modo, l’esibito disagio interiore dell’autrice. (…) In questo suo continuo gettar semi per poi nasconderli, è come se l’autrice volesse invitare il lettore nel suo giardino privato, che è assieme lucente e tetro, e cioè nella parte di sé più segreta; ma poi è come se innalzasse attorno a quel giardino, per complicarne o comprometterne l’accesso, un intricato groviglio di rovi. (Simone Giorgino)
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martedì 2 novembre 2021
L’assioma del vuoto (Cosmo-Agonia/Noi Due) di Gianpiero Berardi
Questo uso pitagorico della parola, se posso azzardarmi, conferma, esaltandola, la capacità della lingua poetica di proporsi come il più efficace strumento di lettura della nostra ormai formattata realtà quotidiana; il più ricco e fecondo giacimento di mondi vissuti al quale attingere nuovi codici di azione e di vita. (Dalla prefazione di Pasquale Vitagliano)
ARCHITETTURA - LA BELLEZZA FUNZIONALE di Donato Di Poce
Il libro è un saggio storico-critico che contiene oltre al Manifesto della Bellezza Funzionale , una panoramica dei movimenti, idee e poetic...
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Aleksandr Malinin è nato nel 1991 a Joškar-Ola; attualmente vive a San Pietroburgo. Suoi versi sono pubblicati nei siti letterari “Polutona”...
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Anna Rita Nutricati vive la poesia nella sua accezione più alta, modellando una lingua sui timbri e le forme provenienti da uno studio rigid...
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Ciò che più commuove e trova più immediata rispondenza nei testi di Marco Antonio Campos è il sensibilissimo aderire di tutta intera la sua ...