Dal sogno alla coscienza del vivere, un viaggio dentro
l’illuminazione della mente. Un giro di trasferimenti dall’illusione
alla concretezza del vissuto. Le poesie, o piuttosto i racconti poetici,
di Valeria Dal Bo, in questa raccolta Onirico blues, sono una
successione di immagini. La sorgente sono i sogni. Il mezzo di trasporto
nella vita reale sono le parole. Non è però una questione di contenuto,
è soprattutto una questione di ritmo. Un ritmo che scivola tra
desiderio e contraddizione. Sarebbe facile disturbare Freud o i suoi
discepoli, in particolare Jung. Ma non serve questa mediazione. Le
immagini fissate nell’album delle possibilità tra vita e morte parlano,
raccontano violenze non rivelate, paure subite, analisi autogestite nel
risalire verso la superficie dell’esistenza. Un continuo rapporto con la
chiusura o apertura delle porte. E l’improvviso cambiamento di
condizione con l’opportunità di uscire “a rivedere le stelle” di nuovi
desideri, di nuove soste e di nuove ripartenze. (Ottavio Rossani)
Con una nota di Giampiero Neri