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martedì 2 novembre 2021

Mi lamento della mia immaginazione di Michail Kuz’min

Michail Savel’evič Kuz’min è nato nel 1949 a Leningrado/Pietroburgo, dove vive tuttora. Ha studiato psicologia nell’ateneo della sua città. È poeta, critico letterario, giornalista. Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento è stato tra i fondatori della scuola leningradese dei caricaturisti con V. Bogorad, L.Pesok V.Billevic e B Petrušanskij. È stato tradotto nelle principali lingue europee. Suoi testi sono apparsi in traduzione italiana nelle riviste “L’immaginazione”, “Hebenon”, “Fermenti”, “Poesia”. Michail Kuz’min1 dichiara: “La parola ‘comporre’ è troppo volitiva, costruttiva... Preferisco la parola ‘giungere’. Cosicché non occorre inventare nulla. I pensieri giungono e se ne vanno... Alcuni si riescono a catturare e a mettere in un acquario, in una piscina... Sono pesciolini-aforismi, esistono da più di mille anni. È molto difficile allevare una nuova razza di pensieri. Penso che sia anche impossibile. Semplicemente catturo i pensieri che mi sono piaciuti, poi tento di vivere con essi...” Come ha scritto Fabrizio Caramagna, gli aforismi di Kuz’min sono tra i più importanti nell’ambito contemporaneo mondiale. L’opera di Kuz’min offre la possibilità di percepire il vasto spettro espressivo degli aforismi. Spicca l’effetto shock: fa deragliare, crollano gli schemi. Gli aforismi possono essere lievi, sentimentali, ma è sempre presente l’ironia, talora ben celata. Sono come fermenti: eccitano il pensiero, inducono processi creativi. (Paolo Galvagni)

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Blue di Attila F. Balázs

Attila F. Balázs è un poeta di origine rumena che vive in Slovacchia e scrive in lingua ungherese: partendo da questa mescolanza di culture appartenenti all’est europeo si può comprendere la varietà di toni e di stili della sua poesia. I luoghi descritti trasmettono al lettore un senso di straniamento, una percezione del tempo che segue un ordine proprio all’interiorità del poeta: “torno a me stesso/il tempo merita interesse/oltre la catarsi/e l’estasi”. Questo probabilmente spiega anche il fatto che alcune poesie, sono la stessa versione modificata solo in alcuni versi, come se il poeta avesse sentito il bisogno di fissare nella parola l’inarrestabile mutare delle cose, dei sentimenti, di noi stessi. (dall’introduzione di Laura Garavaglia)



Attila F. Balázs . Nato a Târgu Mureș, (Transilvania) il 15 gennaio 1954. Ha continuato gli studi presso l'Istituto di teologia cattolica di Alba Iulia. Si è laureato in scienze delle biblioteche e traduzione letteraria a Bucarest. Ha lavorato come bibliotecario presso la Biblioteca della Contea di Harghita a Miercurea Ciuc fino al 1989. Nel 1990, si è trasferito in Slovacchia. Tra il 1990 e il 1992 è stato editore di Szabad Újsag (Bratislava), ha collaborato con Új Szó ed è stato direttore della casa editrice Madách di Bratislava. Nel 1994 ha fondato la AB-ART Publishing (Bratislava), di cui è direttore da allora. È membro dell'Unione degli scrittori ungheresi, dell'Accademia europea delle scienze, delle arti e delle lettere, Parigi, dell'Accademia Eminescu, dell'Unione degli scrittori di Romania, del club ungherese PEN, dell'Associazione degli scrittori della Slovacchia .. È vicepresidente dell'associazione culturale Dellart (Cluj-Napoca), membro onorario dell'Accademia delle scienze, delle arti e delle lettere, Chisinau, Moldavia, autore di più di una dozzina di raccolte di poesie e traduttore di più oltre venti libri di poesia e narrativa, Attila F. Balázs ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per l e sue varie attività letterarie (Premio Opera Omnia Arghezi (Târgu Jiu, Romania 2014), Premio Dardanica, Bruxelles-Prishtina, Premio Lucian Blaga (Romania , 2011), Premio Lilla (Hévíz, 2011), Premio EASAL, Parigi, 2020, Premio Madách (Slovacchia, 1992), Premio World English Writer's Union, India, 2019, Premio Lukijan Mušicki, Belgrado, Serbia, 2019, Premio internazionale Dardanica , Brussel / Prishtina, 2019.
Il 10 ottobre 2018, il Consiglio di fondazione dell'Accademia mondiale delle arti e della cultura conferisce a F. Attila Baláz il titolo onorario di dottore in lettere. (Rilasciato al XXXVIII Congresso mondiale dei poeti a Suiyang, Cina). Le sue opere sono state tradotte in 20 lingue. Come poeta invitato, partecipa regolarmente a diversi festival letterari in tutto il mondo (Nicaragua, Colombia, Venezuela, Canada, Turchia, Perù, Ecuador, Marocco, Macedonia, Cina, Vietnam, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Azerbaigian, Moldavia, Romania, Serbia, Montenegro, Kenya, Spagna, Italia.)
 
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Spariamo ai mandanti di Nunzio Festa

“Il titolo ha sapore di vendetta. O di giustizia. Di una sentenza pronunciata tra pene e colpe da espiare. Intanto si leggono i versi di Nunzio Festa, “Spariamo ai mandanti” e nel mentre, le parole in canna danzano a ritmi vorticosi. Ritmati.” (dalla prefazione di Alessandra Peluso)


“Un’antologia di versi realistica e visionaria allo stesso tempo, nella quale il poeta con la sua anima intatta racconta, denuncia, illumina la conflittualità dei rapporti umani della nostra civiltà. Nunzio Festa vive non di emozioni ma di sentimenti.” (da una nota di Giovanna Giolla)

“Spariamo ai mandanti” è, già di per sé, titolo che avverte del proposito di raschiare a condanna il mercato dell’involuzione per così rendere all’uomo una salvifica sua impronta solitaria di modo che sappia dissetarsi nella tenerezza che resiste quale aria nutriente al contrattacco dell’inedia. (da una nota di Daìta Martinez)

Nunzio Festa è nato a Matera e vive a Pomarico. Collaboratore giornalistico del Quotidiano del Sud e altri spazi cartacei e telematici – tra i quali Book and other surrows di Francesca Mazzucato; ha collaborato con, fra le altre cose, Liberazione, Il Resto, L’Altra Voce, Mondo Basilicata, Appennino, Focus-in; poeta, narratore e consulente editoriale, già editore e direttore di collane editoriali, editor (fra le altre della casa editrice materana Altrimedia Edizioni.). Per I Quaderni del Bardo ha pubblicato anche “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre a diversi e-book su Scotellaro, Infantino sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi. Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale. Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d’Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa). Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.

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Atelier d’artista: Poesie + Album fotografico (2015 – 2019) di Donato Di Poce

Ogni uomo, è attratto consapevolmente o no dal bisogno di un'esperienza estetica della vita e del mondo. E più che dalla bellezza di un'opera o dalla personalità' di un artista, ama scoprire le poetiche, i processi creativi, la sequenza realizzativa di un'idea, le impronte e le tracce, i tentativi, gli abbozzi e le cancellazioni di una comunicazione iconica e segnica che e' anche e sempre una comunicazione psicologica. Da qui, l'interesse per i segni preistorici sulle grotte, i disegni preparatori degli artisti, i diari, i dessins e i collages, le sinopie, gli "sketchbook", i progetti, i "carnets" gli scarabocchi, la "mail-art" e i "libri monotipi", in una parola "I percorsi nascosti della creativita'", che ci permettono di entrare nelle "stanze segrete" e negli "atelier" degli artisti, di sbirciare dal loro buco della serratura (Donato Di Poce)



La narrazione per versi ed immagini si concentra sui percorsi estetico/creativi di

AVALLE FILIPPO - IL CANTO DELLA POLVERE

BALENA VINCENZO - CI SONO PERSONE

BENCINI ENNIO – NEL PAESE DELL’ANIMA

BIANCATELLI FULVIO - QUEL CHE RESTA

BLAIOTTA GAETANO – ALBERI

BOERETTO ANNALU' - I SETTE SOGNI PROIBITI

BOSCHI ANNA - NEL DOLORE TI SCRIVO

BRIGANTI CATIA - PARTICELLE DUBITATIVE

CALATRAVA SANTIAGO – ACROSTICO

CHEN LI - LE PAROLE

COLANTONI DOMENICO - LA DONNA IN ROSSO

CORSITTO CARMELA - LIBRO BIANCO

CRISANTI GIULIO - UN GIRASOLE PALLIDO

DALI’ SALVADOR – VENERE DEI CASSETTI

D’AMBROSIO GIUSEPPE – IL COMPIMENTO DEL BENE

DANELLI MARIA ELENA – CRISALIDE

DANGELO SERGIO – MERIDIANE DI LUCE

DE SANCTIS NICO – VIRGOLE DI SENSO

DESSI' MONICA - EQUILIBRI

FADINI LUCIANO - PICCOLE VENERI

FARINA CINZIA - RICUCIRE IL MONDO

FORSTER REBECCA - I SOGNI IN UN CAPPELLO

FRANCO MANUELA – ANIMA BIANCA /ANIMA NERA

FREDDI BRUNO – L’OPERA INCOMPIUTA

GALLINGANI ALBERTO - IL MIDOLLO DEL LEONE

GREGOLIN EMANUELE - LA TELA BIANCA

GUZZI CARLO - ALTRO DA ME

IZUMI OKI - RIFLESSIONI

LOME (LORENZO MENGUZZATO)- FOGLIE DI POESIA

MALETIK AURORA - VISIONE

MARIANI LUIGI - LA SCATOLA DELLE SIRENE

MARRA MAX - OSAON

MARTIN MONICA - IL TRAMONTO

MICOZZI MARIA - LA DONNA SENZA VOLTO

MIGLIETTA ENZA – SIAMO SANGUE D’AMORE FUTURO

ORAZIO GAETANO - A GRANDI BRACCIATE NEL BUIO

PACE ACHILLE - SEGNO/SCRITTURA

REA MAURO - ICONE POP

RONCORONI FANNA MARIA PIA - PERCHE’?

RONZONI GIOVANNI – ACROSTICO

SARTI MASSIMILIANO - IL CAMMINO DELL’ARTE

SCACCABAROZZI SONIA – AMORE SILENZIOSO

SERGI STEFANIA - INCANTOS

SPAGNULO VALDI - SGUARDI SOSPESI

SQUATRITI FAUSTA - SE IL MONDO AVESSE GLI OCCHI

TALO' RAFFAELLO - LA VALIGIA DELLA PACE

VALDES MANOLO - VIRGOLE DANZANTI

VERDI ALESSANDRO - REVERIE

ZOLA BETTY – PAGINE D’ACQUA


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lunedì 1 novembre 2021

Il mare una storia da riscrivere di Paola Scialpi

Paola, con una descrizione delicata ed elegante, dà un’anima e un cuore rossosangue a persone umane, che hanno patito tribolazioni estreme. E che, per un senso di giustizia, dovrebbero ambire ad una vita migliore. Dovrebbero traversare l’esistenza con meno ansietà, meno colpi inferti, talvolta, anche da altri uomini sfruttatori e meschini. (Marcello Buttazzo)


“Mare: Una storia da riscrivere”, datata 2017, e con un inizio: “...mamma ho sete...”. Così inizia e viene da noi letta la narrazione per immagini della scrittura di Paola Scialpi. Il Rosso (è) il Nero e nelle intensità (è) nel peso di un primario colore e di un non colore, il nero. Il tessuto cromatico si avvicenda nel viceversa. Il transito nella storia si accompagna per essere nei simboli graduati nel grigio. A leggere con attenzione le immagini e le parole, congiunte dal terribile e con il relitto di un naufragio, ci si domanda, da subito, cos’è il mare? Cos’è la terra, se isola o continente? L’assillo è come il mare possa circondare, separare e contenere (Francesco Pasca)

La speranza di percorrere un viaggio e raggiungere un porto sul quale ancorarsi, la speranza di vivere ancora. E in fondo negli abissi dell’anima percorrendo i paesaggi delle grida, del silenzio, dell’indifferenza emergono la volontà, il desiderio di ricominciare, di essere accolti, riconosciuti come altri da sé, ma pur umani. (Alessandra Peluso)
 
 

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https://www.amazon.it/mare-una-storia-riscrivere/dp/167513216X/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=Paola+Scialpi&qid=1579086868&s=books&sr=1-1 

 


 

Poesia in movimento, un ponte tra culture: ANTOLOGIA DEL FESTIVAL EUROPA IN VERSI E IN PROSA 2024

  AAVV, Poesia in movimento: un ponte tra culture ANTOLOGIA DEL FESTIVAL EUROPA IN VERSI E IN PROSA 2024 A cura di Jalisco P. Pineda Vázquez...