(collana Z a cura di Nicola Vacca) “Una mano vi accarezza il viso, vi rilassate, vi piace, sorridete; improvvisamente quella mano vi dà uno schiaffo che vi stordisce, mai riuscirete a spiegarvi il perché di quel gesto. La poesia di Lucia Iovino è così: una carezza e una sberla, un’illusione che diventa improvvisamente disillusione, o meglio, consapevolezza della realtà. I versi sono composti di parole semplici. Poesia nostalgica, poiesi di uno spirito che si sofferma sull’esperienza, e in questa ricerca del senso del passato si comprende il viaggio linguistico dell’autrice. Il suo pellegrinaggio nella vita la porta a riscoprire l’esistenza, a regredire per un attimo allo status di Alice, la quale dopo aver attraversato il paese delle meraviglie ritorna alla realtà abbacinata da una luce che rende meno spaventose le ombre della vita. Siamo di fronte a versi stoici, in cui la tranquillità e l’equilibrio delle parole riescono a conferire un sentimento di soddisfazione in chi legge; soddisfazione per aver vinto o perso con onore, con pazienza e perseveranza.” (Martino Ciano)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ARCHITETTURA - LA BELLEZZA FUNZIONALE di Donato Di Poce
Il libro è un saggio storico-critico che contiene oltre al Manifesto della Bellezza Funzionale , una panoramica dei movimenti, idee e poetic...
-
Aleksandr Malinin è nato nel 1991 a Joškar-Ola; attualmente vive a San Pietroburgo. Suoi versi sono pubblicati nei siti letterari “Polutona”...
-
Anna Rita Nutricati vive la poesia nella sua accezione più alta, modellando una lingua sui timbri e le forme provenienti da uno studio rigid...
-
Il libro è un saggio storico-critico che contiene oltre al Manifesto della Bellezza Funzionale , una panoramica dei movimenti, idee e poetic...
Nessun commento:
Posta un commento